DVB-T2: il nuovo sistema di trasmissione digitale terrestre

DVB-T2: il nuovo sistema di trasmissione digitale terrestre



Dal 1954, dalle origini della televisione, Rai è stata in prima linea, contribuendo negli anni all'evoluzione tecnologica del Paese. Un’evoluzione che non si è mai fermata. Il 28 agosto 2024 è una data che segna una nuova tappa significativa con il passaggio al nuovo digitale terrestre: il DVB-T2.

Rispetto allo standard digitale precedente (il DVB-T), la transizione al nuovo standard DVB-T2 e al nuovo sistema di codifica video HEVC permette un utilizzo più efficiente dello spettro radio, liberando frequenze per altri utilizzi e aumentando al tempo stesso la capacità del multiplex su cui si è realizzato il cambiamento. Di qui la possibilità di offrire una gamma più ampia di contenuti con una migliore qualità visiva e sonora.

Abbiamo raccolto le voci di alcuni tra i molti professionisti di Rai Way, che da mesi hanno lavorato con quella professionalità e passione che hanno consentito lo switch on la notte tra il 27 e il 28 agosto.



Sfide tecniche e attività propedeutiche: rendere possibile il passaggio al DVB-T2

Eleonora Pace, Head of Engineering di Rai Way: “La soddisfazione che vivo nasce anche dal fatto che abbiamo realizzato qualcosa che non aveva precedenti in Italia. Uno dei principali vantaggi del DVB-T2, è che permette una maggior capacità di trasmissione sulla stessa frequenza: più canali e maggiore qualità. Abbiamo lavorato con uno standard all’avanguardia ancora poco conosciuto dagli stessi fornitori delle tecnologie che abbiamo utilizzato”. Un passaggio fondamentale è stato quello del 19 agosto, quando abbiamo predisposto la piattaforma di codifica, quella tipicamente utilizzata per il “disaster recovery”, al fine di poter inviare nel minore tempo possibile il flusso T2-MI alla rete di collegamento. Ciò è stato possibile tramite la matrice IP, quella che connette i principali Centri di Produzione RAI di Roma (Via Teulada, Saxa Rubra e Via Asiago) con gli ingressi delle nostre piattaforme di codifica e multiplazione (a Monte Mario e Saxa Rubra) e le loro uscite con le reti di distribuzione terrestre e satellitare. Questo tipo di matrice permette di trasportare segnali multimediali (come video, audio e dati associati) attraverso una rete di dati IP. Questa infrastruttura all’avanguardia ci ha permesso di alimentare simultaneamente tutti gli impianti trasmittenti. Per poterne garantire l’efficacia è stato svolto un lavoro di sperimentazione in laboratorio durato circa un anno.

Mauro Brinelli – Head End and Satellite: “Per verificare la corretta funzionalità del percorso di diffusione, abbiamo simulato in laboratorio tutta la catena dei segnali fino al televisore, in modo da avere nel nostro Centro di Via Teulada una replica di qualsiasi sito sul territorio. Uno degli obiettivi dei test è stato quello d’individuare il modo migliore per effettuare il passaggio al nuovo standard e per garantire la massima compatibilità con i televisori e i decoder in commercio”. La notte del 28 agosto, dunque, è l’epilogo di mesi di lavoro della nostra squadra. La sperimentazione è culminata in due prove notturne di verifica complessiva, realizzate a maggio e a luglio. Un ruolo fondamentale lo hanno giocato, insieme al team Engineering, che ha progettato tutti i dettagli del percorso di switch over, i colleghi di Operations, Network e Security Operations Center, presenti sul Territorio e nei Centri Nazionali di Controllo, che hanno configurato gli oltre 1000 apparati diffusivi per trasmettere in DVB-T2, costruendo la possibilità di attivazione nell’arco di una sola notte.



Il racconto di quella notte

La notte del 28 agosto è stata condivisa con Rai per garantire il massimo rispetto degli utenti, evitando, tra l’altro, di rischiare problemi di visione durante il periodo delle Olimpiadi.

All’una di notte è stato dato avvio alla commutazione sulla matrice IP mettendo in esercizio la piattaforma su cui era stato predisposto il nuovo flusso T2. In questo modo, è stato sostituito il contenuto banda base DVB-T con quello DVB-T2, che era già impostato con gli idonei parametri di modulazione e con i contenuti indicati dalla Capogruppo RAI.

Alberto Fassio, Direttore di Operations, Network e Security Operations Center: “La notte del 28 agosto abbiamo operato in presenza negli impianti di maggiore bacino di utenza e da remoto per tutti gli altri” Sono stati coinvolti circa 200 tecnici delle Regioni, in permanente contatto con la task-force” della sede centrale di Via Teulada a Roma.”

Eleonora Pace: “Durante la notte le attività sono state coordinate tra due gruppi di lavoro in costante contatto: uno focalizzato sulle problematiche legate alla rete di diffusione e l’altro su quelle della rete di collegamento. In pochi minuti la rete di collegamento terrestre e quella satellitare sono andate a regime."

Umberto Babuscio, Chief Broadcasting & Media Officer “Notti di lavoro delle nostre squadre, che ci hanno portato enormi soddisfazioni. Sapevamo di non poter sbagliare. Il Paese oggi può usufruire di un servizio di maggiore qualità ad elevato standard tecnologico. E senza che, durante il passaggio, si siano verificate significative interruzioni delle trasmissioni o peggioramenti del segnale. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la stretta collaborazione delle nostre divisioni Engineering e Operations & N&SOC e la costante collaborazione con la struttura CTO RAI, che ci ha consentito di avviare questo progetto e con cui abbiamo concordato le soluzioni tecniche e le procedure operative per gestirlo al meglio”.



Quando inizia la storia di questo cambiamento?

Marco Masotti – Broadcasting Network: “E’ un percorso d’innovazione tecnologia fatto di molti cambiamenti, molte innovazioni, di cui il passaggio al nuovo digitale terrestre e allo standard DVB-T2 è solo l’ultima tappa, iniziata dalla decisione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy .

A maggio 2024 Rai ha stabilito di procedere alla trasformazione di un multiplex nazionale in tecnica DVB-T2/HEVC in data 28 agosto 2024, per ottemperare all’obbligo ministeriale di completare l’operazione entro il 1° Settembre.

Già nel 2013 lo switch-off da analogico a digitale terrestre aveva trasformato radicalmente il panorama televisivo del nostro Paese. A giugno 2022, abbiamo poi raggiunto un traguardo fondamentale per la nostra azienda e per il broadcasting italiano: il completamento del progetto di refarming delle frequenze televisive. Il refarming ha permesso di ridisegnare l'intero scenario delle reti di broadcasting sia nazionali che locali, in Italia, liberando frequenze per la telefonia mobile. Ciò ha comportato l’esigenza di sostituire tutti i nostri apparati di trasmissione e diffusione con dispositivi all’avanguardia, più efficienti dal punto di vista energetico e già pronti per supportare il nuovo standard televisivo.

Il 28 agosto 2024 la transizione al DVB-T2 è l’inizio di un altro capitolo della storia.






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